Pippo Baudo, addio al gigante della televisione italiana: una carriera lunga sessant’anni

Pippo Baudo, addio al gigante della televisione italiana: una carriera lunga sessant’anni

È venuto a mancare Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo, conosciuto da tutti come Pippo Baudo, uno dei volti più rappresentativi della televisione italiana. Nato a Militello in Val di Catania il 7 giugno 1936, Baudo ha incarnato l’essenza stessa del varietà, diventando per quasi sessant’anni il punto di riferimento assoluto del piccolo schermo. La sua carriera lo ha consacrato come il maestro indiscusso dei presentatori televisivi, capace di unire generazioni diverse davanti alla TV.

Gli esordi e il successo con Settevoci

La sua avventura televisiva cominciò nei primi anni Sessanta con programmi come Guida degli emigranti e Telecruciverba, ma il vero trampolino di lancio fu nel 1966 con Settevoci, show che lo rese noto al grande pubblico. Da quel momento iniziò un percorso costellato di successi che lo portò a firmare e condurre programmi entrati nella storia come Canzonissima, Domenica In, Fantastico, Luna Park e Novecento.

Il Festival di Sanremo e i record di ascolti

Il Festival di Sanremo fu senza dubbio il palcoscenico più importante della carriera di Baudo. Condusse la kermesse canora per ben tredici edizioni, un record che nessuno ha mai superato. Dal suo debutto nel 1968, riuscì sempre a innovare la manifestazione, fino a raggiungere nel 1987 ascolti leggendari: uno share medio del 68,95% e punte del 77,50% nella serata finale, l’edizione più vista di sempre.

Pippo Baudo talent scout: “L’ho inventato io!”

Oltre a essere un presentatore carismatico, Baudo fu anche un eccezionale talent scout. Anticipò mode e lanciò artisti che sarebbero diventati colonne della musica e dello spettacolo italiano. Da lui passarono Al Bano, Loretta Goggi, Eros Ramazzotti, Laura Pausini, Andrea Bocelli, Giorgia, Michelle Hunziker, ma anche comici e personaggi televisivi come Beppe Grillo, Tullio Solenghi, Fioretta Mari e Heather Parisi.
Non a caso nacque la celebre frase: “L’ho inventato io!”.

Gli anni Ottanta e Novanta: il dominio della Rai

Negli anni Ottanta Baudo raggiunse l’apice della popolarità. Con programmi come Fantastico lanciò nuove icone televisive tra cui Lorella Cuccarini, Alessandra Martines e Tosca D’Aquino. Pur avendo vissuto brevi parentesi a Mediaset, la sua vera casa rimase sempre la Rai, che gli affidò la guida dei suoi show più importanti.
Negli anni Novanta assunse anche il ruolo di direttore artistico di Raiuno, rafforzando ulteriormente il suo legame con il servizio pubblico.

Le celebrazioni e gli ultimi anni in TV

Baudo non smise mai di essere protagonista. Nel 2004 celebrò i 50 anni della televisione italiana con il programma Cinquanta e nel 2011 condusse con Bruno Vespa la serata dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia.
Negli ultimi anni prese parte a programmi che raccontavano la storia della televisione, come la rubrica Storie di televisione su Rai 2. Nel 2018 tornò alla guida di Sanremo Giovani insieme a Fabio Rovazzi e nel 2019 la Rai gli rese omaggio con Buon compleanno… Pippo, riunendo molti degli artisti scoperti da lui.

La sua ultima apparizione televisiva risale al 16 ottobre 2021, quando partecipò come “ballerino per una notte” a Ballando con le stelle, confermando la sua inesauribile energia e la capacità di sorprendere il pubblico.

L’eredità di un gigante della televisione

Pippo Baudo non è stato soltanto un conduttore, ma un simbolo culturale. Con il suo stile elegante, l’ironia e l’autorevolezza, ha costruito un legame unico con gli italiani. Ha scoperto talenti, innovato format e dato un’impronta indelebile alla televisione nazionale.
Con la sua scomparsa si chiude un’epoca, ma il suo ricordo rimarrà vivo per sempre, perché Pippo Baudo ha scritto pagine che nessuno potrà mai cancellare.

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