“Io gay? Magari”: la reazione di Stefano De Martino alle offese ricevute

Il legame tra omofobia e stereotipi di genere è purtroppo ancora molto forte. Fin dall’infanzia, ragazzi e ragazze vengono etichettati in base ai loro interessi: i maschi che giocano con le Barbie vengono derisi, così come le bambine che preferiscono inseguire un pallone invece di danzare sulle punte. Lo stesso vale per i tanti giovani che hanno scelto la danza piuttosto che lo sport considerato “maschile” per eccellenza, come il calcio o il basket.
Tra questi c’era anche Stefano De Martino, oggi conduttore affermato e volto amatissimo della televisione, che però da ragazzo ha dovuto affrontare giudizi, pregiudizi e insulti omofobi solo per aver deciso di seguire la sua passione per la danza.
Il racconto di De Martino: “Mi chiamavano gay solo perché ballavo”
Durante il suo spettacolo teatrale Meglio Stasera Summer Tour, Stefano ha condiviso con il pubblico episodi della sua adolescenza, ricordando come, crescendo a Torre Annunziata, sia stato spesso preso di mira dai coetanei.
“Quando andavo a lezione di danza portavo con me un borsone con scritto in grande e in rosa ‘Arte danza’. Potete immaginare le reazioni. Mi gridavano dietro ‘gay’ (in realtà usavano un termine molto più offensivo). A me, sinceramente, non importava. Anzi, oggi dico sempre che forse sarebbe stato meglio, avrei risolto metà dei problemi che ho. Anche il mio avvocato scherza su questo e me lo ripete spesso.”
Con la sua consueta ironia, il conduttore ha poi ricordato le risposte che dava a chi lo prendeva in giro:
“Dicevo: scusate, io tutti i pomeriggi sono in una sala di ballo con trenta ragazze e avete visto come sbocciano le ballerine. Voi invece siete undici maschi sudati sotto la stessa doccia, e io sarei il gay? La logica era tutta a mio favore.”
I rumor sulla sua presunta omosessualità
Gli insulti ricevuti da adolescente hanno avuto un seguito anche durante i primi anni della sua carriera televisiva. Proprio per via della sua professione di ballerino, non sono mancati i pettegolezzi e le illazioni sulla sua presunta omosessualità.
Queste voci hanno cominciato a dissolversi solo quando Stefano ha intrapreso la relazione con Belen Rodriguez, poi diventata sua moglie, e quando la stampa lo ha consacrato come “latin lover” della tv italiana.
Eppure, nel 2018, l’ex ballerino di Amici aveva affrontato l’argomento con grande maturità e serenità, rispondendo a chi lo etichettava:
“Se pensano che io sia gay perché ballo? Ma sì, cosa mi importa. Diciamo che succedeva soprattutto in passato. Da noi, se non fai calcio è strano, figurati se fai danza. Era una cosa che non poteva esistere. Ma non me ne preoccupavo.”
Una riflessione più ampia: omofobia, cambiamenti e diritti

Nelle sue interviste, De Martino ha spesso affrontato anche il tema più ampio dell’omofobia e dei cambiamenti sociali. Ha sottolineato come realtà considerate più “tradizionali” o “chiuse”, come le città del Sud Italia, stiano diventando progressivamente più inclusive.
“Se un giorno finirà l’omofobia? Sta già finendo. Pensa a una città come Napoli, oggi è molto più aperta rispetto a com’era anni fa. Stiamo andando verso la giusta direzione. Credo che non si debba guardare a nessuna differenza.”
L’ex ballerino ha poi espresso il suo pieno sostegno alle coppie omosessuali, soprattutto per quanto riguarda il tema delle adozioni:
“Se sono favorevole? Ma certo che sì. Non capisco le paturnie che la gente si fa su questo tema. Sono preoccupazioni totalmente infondate.”
La storia di Stefano De Martino rappresenta l’esempio di come i pregiudizi possano essere trasformati in una forza personale. Le offese ricevute da ragazzo non lo hanno fermato: al contrario, lo hanno spinto a credere ancora di più nella sua passione e a diventare un artista e conduttore affermato.
Oggi, con il suo racconto, manda un messaggio importante: gli stereotipi di genere e l’omofobia non hanno alcuna logica e devono essere superati, affinché le nuove generazioni possano crescere libere di scegliere chi essere e cosa amare.