Il trono Armani passa di mano: ecco i nuovi custodi

Il trono Armani passa di mano: ecco i nuovi custodi

Il mondo della moda piange oggi la scomparsa di Giorgio Armani, morto all’età di 91 anni, compiuti appena due mesi fa. Con lui se ne va non solo uno degli stilisti più iconici e riconosciuti a livello globale, ma anche un imprenditore visionario che ha costruito un impero capace di andare ben oltre l’abbigliamento. Armani ha incarnato un’idea di eleganza sobria e raffinata che ha fatto scuola, trasformando il suo nome in un brand universale.

Un impero che va oltre le passerelle

L’eredità che lascia è immensa e diversificata: non solo moda, ma anche sport, ristorazione e ospitalità di lusso. Un marchio che oggi conta 8.700 dipendenti e 650 boutique nel mondo solo nel settore moda, quello più immediatamente riconoscibile e legato alla sua figura. Un universo che porta la firma Armani in ogni dettaglio, dal design degli abiti fino all’esperienza di un hotel a cinque stelle.

I numeri di un colosso

A dimostrazione della solidità del gruppo, il bilancio del 2024 si è chiuso con 2,3 miliardi di euro di ricavi e quasi 600 milioni di liquidità, una riserva fondamentale per garantire nuovi investimenti e per sostenere la crescita futura. Un risultato che conferma Armani come una delle realtà più solide e autorevoli dell’intero panorama della moda mondiale.

La Fondazione Armani, il cuore del futuro

Il futuro del gruppo è stato pianificato dallo stesso stilista già da tempo. Nel 2016, infatti, Giorgio Armani decise di istituire la Fondazione Armani, con l’obiettivo di garantire continuità, stabilità e indipendenza al brand. Una struttura nata per preservare i valori che hanno guidato lo stilista per tutta la vita: innovazione, eccellenza, qualità e ricerca costante.

La Fondazione non distribuirà utili o patrimoni: eventuali avanzi saranno reinvestiti esclusivamente per le attività istituzionali e per lo sviluppo dei marchi. Una scelta precisa, in linea con la filosofia dello stilista, che ha sempre pensato al suo lavoro come a un progetto da lasciare al mondo e non solo come a una proprietà privata.

I custodi dell’eredità Armani

A guidare il futuro dell’impero sarà Pantaleo “Leo” Dell’Orco, storico braccio destro e compagno di vita negli ultimi vent’anni, insieme ai nipoti Luca Camerana e Silvana Armani. Accanto a loro anche Irving Bellotti, amministratore delegato di Rothschild Italia e fidato consulente finanziario che ha seguito Armani per tutta la sua carriera.

Un team scelto con attenzione e consolidato nel tempo, pronto a portare avanti il progetto di vita di un uomo che ha fatto della moda italiana un faro per il mondo.

L’eredità culturale di un gigante

La morte di Giorgio Armani segna la fine di un’epoca, ma la sua eredità non è fatta soltanto di numeri e strategie. È il lascito di un’idea di bellezza che ha attraversato generazioni, di un modo di vestire che ha cambiato per sempre il concetto di lusso. Un patrimonio culturale e creativo che resterà impresso nella storia della moda e nel cuore di chi ha sempre visto in Armani il simbolo della raffinatezza senza tempo.

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