Zocotoco srl raddoppia i ricavi grazie a Lolita Lobosco: boom per Luca Zingaretti e Luisa Ranieri

Zocotoco srl raddoppia i ricavi grazie a Lolita Lobosco: boom per Luca Zingaretti e Luisa Ranieri

La Zocotoco srl, società di produzione cinematografica e teatrale fondata da Luca Zingaretti e Luisa Ranieri, ha registrato un vero e proprio boom di ricavi.

Nell’ultimo bilancio i ricavi sono infatti passati da 1,9 milioni di euro del 2023 a 3,92 milioni di euro nel 2024, quasi raddoppiando in un solo anno. Anche gli utili mostrano una crescita impressionante: da una perdita di 79.016 euro nel 2023, la società ha chiuso il 2024 con un utile netto di 898.646 euro.

Il merito è di Le indagini di Lolita Lobosco

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, a trainare questi risultati non è stata la celebre serie TV Il commissario Montalbano, con Zingaretti protagonista, ma la fiction Le indagini di Lolita Lobosco. La serie, giunta alla terza stagione nel 2024, vede al centro Ranieri nei panni di una vicequestore di polizia a Bari e ha riscosso un notevole successo di pubblico e critica.

La fiction, ispirata ai polizieschi di Gabriella Genisi, è prodotta da Bibi Film TV e Zocotoco in collaborazione con Rai Fiction, contribuendo in maniera significativa ai ricavi della società.

Struttura societaria e gestione familiare

La Zocotoco srl è guidata dai due attori: Luca Zingaretti detiene il 60% delle quote, Luisa Ranieri il 20%, stessa percentuale posseduta da Angela Zingaretti Di Capua, sorella di Luca e amministratrice della società insieme all’europarlamentare Nicola Zingaretti. Un’impresa di famiglia che, nel 2024, ha dimostrato tutta la propria solidità finanziaria grazie al successo delle produzioni televisive.

Non tutti gli affari vanno a gonfie vele

Nonostante l’ottimo andamento di Zocotoco srl, altri investimenti dei coniugi Zingaretti-Ranieri non rispecchiano lo stesso successo. La Embi società agricola, di cui entrambi possiedono il 50% con Angela Zingaretti alla gestione, ha registrato nel 2024 ricavi pari a soli 3.908 euro e una perdita di 13.196 euro. L’attività, nata come supporto alla protezione vegetale, non ha quindi avuto lo stesso impatto economico della produzione cinematografica e televisiva.

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