Sgarbi torna a farsi vedere: alle urne dopo malattia e depressione, irriconoscibile

Sgarbi torna a farsi vedere: alle urne dopo malattia e depressione, irriconoscibile

Dopo mesi di assenza e silenzio, Vittorio Sgarbi è finalmente ricomparso in pubblico. Il critico d’arte, 72 anni, aveva dovuto fermarsi a causa di seri problemi di salute, diversi interventi chirurgici e una fase di depressione che lo aveva portato a isolarsi completamente.

Il suo ritorno è avvenuto in occasione delle elezioni regionali nelle Marche. Sgarbi ha votato a San Severino Marche, la città in cui vive dal 2017, e ha voluto condividere personalmente sui social alcuni scatti del momento. Nelle immagini, accanto alla sindaca Rosa Piermattei, ha commentato: “Più marchigiano di un marchigiano. Felice di aver ritrovato l’appassionata sindaca Rosa Piermattei”.

Il caso familiare e la richiesta della figlia

Questa riapparizione arriva in un momento delicato per lui. Solo pochi giorni fa è trapelata la notizia che la figlia Evelina ha presentato la richiesta di un amministratore di sostegno, convinta che il padre non sia più in grado di gestire da solo il suo patrimonio. Una vicenda che ha inevitabilmente attirato l’attenzione dei media e che ha reso ancora più significativa la scelta di Sgarbi di mostrarsi in pubblico.

L’aspetto cambiato e il lento ritorno

Osservando le foto, il cambiamento fisico è evidente: il volto appare più segnato e il dimagrimento notevole. Tuttavia, rispetto ai mesi più duri, si intravede un lieve miglioramento, segno che la fase più critica potrebbe essere alle spalle. Lo stesso Sgarbi aveva ammesso che quella vissuta fosse una delle esperienze più difficili della sua vita, tra malattia e depressione che lo avevano costretto a fermarsi.

Un segnale oltre la politica

La sua presenza alle urne va oltre la politica. È stato un gesto simbolico, quasi un messaggio al pubblico: nonostante la malattia e le difficoltà familiari, Sgarbi c’è ancora. Dopo il ritiro forzato, questo ritorno è apparso come un segnale di resistenza e di volontà di riaffacciarsi alla vita pubblica.

Un passo che non è passato inosservato e che, nel bene e nel male, segna una nuova fase della vita del critico d’arte.

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