Roberta Bruzzone sotto minaccia: “Temo un attacco con l’acido, vuole distruggermi”

Da anni il pubblico televisivo conosce Roberta Bruzzone per il suo lavoro su casi di cronaca nera, ma questa volta la famosa criminologa e psicologa forense si trova a vivere una vicenda delicata in prima persona. Questa settimana Bruzzone è stata in tribunale a Roma per il processo relativo a presunti atti di stalking nei suoi confronti.

L’accusato è Mirko, un neurologo cinquantenne, che secondo quanto denunciato dalla criminologa, l’avrebbe minacciata, molestata, diffamata, offesa e perseguitata sui social, provocandole uno stato di forte ansia e paura per la propria incolumità. Bruzzone ha dichiarato a La Repubblica di temere addirittura un possibile attacco con l’acido da parte dell’uomo.

Le accuse e gli episodi denunciati

Roberta Bruzzone ha raccontato di come tutto sia iniziato con un attacco infamatorio e sessista su Facebook nel 2017, in cui veniva offesa con insulti pesanti. Successivamente, le persecuzioni si sarebbero ripetute anche durante un’udienza a Verona, quando il neurologo si sarebbe avvicinato al banco dei testimoni inveendo contro di lei e accusandola di aver insultato la madre. Bruzzone ha spiegato che l’obiettivo dell’uomo sarebbe quello di screditarla professionalmente, soprattutto agli occhi della Rai e del mondo televisivo.

Secondo quanto riportato dalla criminologa, il neurologo l’avrebbe accusata di istigare al suicidio attraverso i suoi interventi e di guidare un presunto gruppo di bulli del web. Bruzzone ha sottolineato la gravità della situazione considerando che si tratta di un professionista, un medico neurologo, dal comportamento apparentemente fuori controllo.

Le precauzioni della criminologa

A causa di questa situazione, Roberta Bruzzone ha raccontato di vivere una condizione di costante apprensione e di aver dovuto adottare misure di sicurezza severe per proteggersi. Ogni suo evento è presidiato da un servizio di sicurezza fisso, e non è possibile avvicinarsi a lei senza controlli, nemmeno per firmare un libro. Bruzzone ha dichiarato di non sentirsi più serena e di temere un attacco fisico, in particolare a causa dei continui riferimenti al suo volto nei post social dell’uomo.

L’intervento dell’avvocata Serena Gasperini

L’avvocata Serena Gasperini, legale di Roberta Bruzzone, ha commentato la vicenda spiegando che il procedimento giudiziario riguarda condotte persecutorie aggravate. L’imputato rischia una pena che va da un anno a sei anni e sei mesi di reclusione. Secondo l’avvocata, la preoccupazione principale della criminologa deriva dal fatto che si tratta di un medico neurologo, figura che ci si aspetterebbe agisca in modo controllato e misurato. Il comportamento aggressivo e persecutorio nei confronti di una donna da parte di un professionista ha suscitato grande allarme.

Una vicenda che continua

Roberta Bruzzone, nota per analizzare i crimini degli altri, si trova ora a dover affrontare personalmente una forma di violenza e persecuzione che ha inciso profondamente sulla sua vita quotidiana. La vicenda è ancora in corso e il tribunale di Roma sarà chiamato a decidere sulla gravità delle accuse e sulla responsabilità dell’uomo.

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