“Ancora non vivo sereno”: Gabriel Garko confessa le difficoltà legate al periodo prima del coming out

Gabriel Garko sta affrontando un percorso di crescita personale insieme a uno psicologo, per superare le dinamiche legate al periodo in cui nascondeva il suo orientamento affettivo. L’attore 53enne, noto al grande pubblico anche per il suo coming out del 2020, ne ha parlato a Da noi… a ruota libera, ospite di Francesca Fialdini.
Il coming out e le paure iniziali
Garko ha raccontato le emozioni legate alla sua scelta di rendere pubblica la propria omosessualità: “Se n’è parlato tanto perché l’ho fatto in una trasmissione molto popolare, in modo sincero. Spero sia arrivato questo”. L’attore ha aggiunto: “La risposta del pubblico è stata bellissima e mi ha rasserenato, perché inizialmente avevo paura che si percepisse tutto come un tradimento. Ma da parte mia non c’è mai stato alcun tradimento”.
Vivere in una “gabbia” e le conseguenze
Per anni, Garko ha vissuto come in una “gabbia”, cercando di mantenere il controllo in un contesto complicato: “Non riuscivo a trovare l’uscita. Ho cercato di tenermi a galla in un mare molto agitato”. Oggi, grazie all’aiuto della psicologa, sta affrontando le conseguenze di quel periodo: “Ancora oggi, con le persone che mi stanno vicino, sento il bisogno di giustificare dove sono. Mi rendo conto che non serve più, ma ce l’ho talmente nel DNA che mi viene automatico, e questo mi impedisce di vivere sereno”.

Il contesto del coming out
Garko ha anche chiarito le motivazioni che lo hanno spinto a fare coming out durante la quinta edizione del Grande Fratello Vip: “Alcuni hanno visto la mia scelta come un pretesto per tornare in televisione, ma non era così. Sapevo che, a causa di alcune dinamiche del programma, qualcuno avrebbe potuto anticipare e manipolare la verità. Per proteggere la persona coinvolta, Adua Del Vesco, e raccontare tutto in prima persona, ho deciso di parlarne io per essere sincero e onesto”.
L’attore ha concluso spiegando come questa scelta, pur dolorosa, fosse l’unica via per mantenere il controllo della propria storia: “Ho pensato: se lo dico io verrà accettato in un modo, se lo dice qualcun altro… non mi piaceva. Ho voluto essere chiaro e trasparente, per quanto possibile”.