Video privati di Stefano De Martino trafugati online: scatta la denuncia e l’intervento del Garante della Privacy

Video privati di Stefano De Martino trafugati online: scatta la denuncia e l’intervento del Garante della Privacy

Video privati che ritrarrebbero Stefano De Martino e Caroline sarebbero stati sottratti dalla loro abitazione romana a seguito di un attacco informatico ai sistemi di videosorveglianza. Le immagini, secondo quanto riportato da ANSA, Il Messaggero, e confermato da giornalisti come Gabriele Parpiglia e Gennaro Marco Duello, hanno iniziato a circolare illegalmente sul web e tramite servizi di messaggistica istantanea, spesso con la dicitura “inoltrato molte volte”.

La reazione di Stefano De Martino e dei suoi legali

Di fronte alla diffusione dei video, Stefano De Martino si è affidato ai suoi avvocati, Angelo e Sergio Pisani, e ha sporto denuncia presso la Polizia di Stato di Porto Cervo e la Procura di Roma.

Gli avvocati hanno sottolineato:

“Chi gestisce questi dati personali altrui potrebbe incorrere in gravi reati”.

Inoltre, hanno lanciato un appello pubblico a cancellare immediatamente foto e video non autorizzati, con l’obiettivo di fermare “un mercato illecito e pericoloso” che ruota attorno alla violazione della privacy.

Possibili conseguenze legali

Nel mirino non ci sono solo gli hacker, ma anche chi detiene o diffonde i contenuti senza consenso. La Procura di Roma starebbe valutando l’applicazione del reato di diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite, introdotto per combattere il revenge porn e i crimini digitali.

L’intervento del Garante della Privacy

Il Garante per la protezione dei dati personali è intervenuto ordinando “l’immediata limitazione definitiva del trattamento” dei contenuti e avvertendo che qualsiasi ulteriore diffusione sarà considerata illecita. L’istruttoria è già stata avviata e potranno essere applicate sanzioni severe.

De Martino devolve eventuali risarcimenti in beneficenza

Stefano De Martino ha precisato che eventuali risarcimenti economici derivanti dalla vicenda saranno destinati a progetti contro il cyberbullismo e a iniziative a sostegno dei bambini in difficoltà, trasformando un episodio negativo in un contributo positivo per la società.

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